In risposta al massiccio ritiro degli inserzionisti scaturito da un rapporto accusatorio, l’amministratore delegato di X, Linda Yaccarino, si schiera apertamente contro le affermazioni, difendendo la mission aziendale e la libertà di parola.
Linda Yaccarino, amministratore delegato di X (ex Twitter), ha inviato domenica sera ai suoi dipendenti una nota in cui definisce “fuorviante e manipolato” il rapporto di un gruppo di vigilanza, che ha causato un ritiro su larga scala degli inserzionisti dalla piattaforma. La nota, resa pubblica per la prima volta da The Hollywood Reporter, cerca di contrapporsi a quanto emerso dal rapporto.
Yaccarino, nella sua comunicazione, ha sottolineato che, nonostante alcuni inserzionisti abbiano “temporaneamente sospeso gli investimenti”, i dati finiranno per raccontare “la vera storia”. Ha enfatizzato gli sforzi di X nel combattere l’antisemitismo e la discriminazione, affermando fermamente che “non c’è posto per questo in nessuna parte del mondo”.
La CEO ha anche affrontato il tema della libertà di parola, sostenendo che “nessuna critica ci dissuaderà mai dalla nostra missione di proteggerla”. Questa posizione si allinea alle dichiarazioni di Elon Musk, proprietario di X, il quale ha sempre sostenuto l’importanza della libertà di parola sulla piattaforma, respingendo le preoccupazioni relative a un presunto aumento dell’incitamento all’odio.
La scorsa settimana, importanti inserzionisti, tra cui IBM, Apple, Disney, Lionsgate, Warner Brothers Discovery, Paramount Global e NBCUniversal, hanno ritirato i loro annunci da X. Questa decisione è seguita alla pubblicazione di un rapporto di Media Matters for America, che ha evidenziato come alcuni annunci di questi brand fossero associati a contenuti filonazisti sulla piattaforma di social media.
La situazione si è ulteriormente aggravata dopo un tweet di Musk, che ha appoggiato una teoria cospirativa antisemita. Questo post ha scatenato un’ondata di critiche, compresa una dichiarazione della Casa Bianca che ha definito il commento di Musk una “ripugnante promozione dell’odio antisemita e razzista”.
In risposta, venerdì Musk ha annunciato l’intenzione di X di intentare “una causa termonucleare contro Media Matters e tutti coloro che hanno collaborato a questo attacco fraudolento alla nostra azienda”, azione legale che è stata ufficialmente presentata lunedì.
L’attenzione si è quindi concentrata su Yaccarino, la quale è stata messa sotto pressione per le sue dimissioni da CEO di X, come riportato da Forbes. Molti inserzionisti hanno messo in dubbio la sua decisione di proteggere Musk a discapito della reputazione dell’azienda.
In un recente post su X, Yaccarino ha ribadito le sue critiche a Media Matters, affermando: “Quando si è così importanti, ci saranno detrattori e distrazioni inventate, ma noi siamo fermi nella nostra missione”. Concludendo con un ringraziamento ai suoi sostenitori, ha espresso fiducia e determinazione nel proseguire la missione aziendale di X.