Il governo degli Stati Uniti ha preso in considerazione la possibilità di limitare l’esportazione di apparecchiature per la produzione di chip alle aziende che lavorano in Cina. L’informazione è stata confermata da persone che hanno familiarità con la questione e l’accesso alla Casa Bianca.

Secondo queste fonti, l’idea è quella di contenere l’avanzata di Pechino nel segmento dei semiconduttori e tutelare gli interessi delle aziende americane.

Il governo vuole proteggere i produttori locali Western Digital e Micron Technology dalla presunta “concorrenza sleale” dalla Cina.

Se adottato, il provvedimento potrebbe interessare il produttore cinese Yangtze Memory, ma anche SK Hynix e persino Samsung. Questo perché i coreani hanno grandi fabbriche in Cina e attualmente producono chip di memoria NAND nel paese.

Commentando la questione, fonti alla Casa Bianca affermano che l’idea è quella di limitare l’esportazione di macchinari utilizzati per produrre chip NAND con più di 128 strati, con queste apparecchiature fornite da due società con sede in California.

Tuttavia, i rappresentanti del Dipartimento del Commercio negano che esista un testo pronto per essere utilizzato dal governo. Un portavoce ha appena dichiarato che si tratta solo di conversazioni iniziali.

L’amministrazione Biden è concentrata sull’indebolimento degli sforzi della Cina per produrre semiconduttori avanzati per affrontare rischi significativi per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Il governo degli Stati Uniti ritiene che Yangtze Memory Technologies (YMTC) promuova la concorrenza sleale con le società Micron e Western Digital, poiché riceve ingenti investimenti dal governo cinese per rimanere attraente.

Recentemente, YMTC ha ricevuto 24 miliardi di dollari in sussidi e questo rappresenta una “minaccia diretta” per i concorrenti. Inoltre, il produttore cinese è anche accusato di aver venduto chip a Huawei, che attualmente è nell’elenco delle sanzioni statunitensi.

D’altra parte, il provvedimento del governo Biden, se applicato, potrebbe avere un impatto importante sul mercato globale delle memorie, in quanto la Cina detiene già il 23% di tutta la produzione del settore. D’altra parte, agli Stati Uniti resta solo l’1,6%.

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