Un gruppo di senatori democratici esorta la Federal Trade Commission a indagare su Apple e Google per la raccolta di informazioni sugli utenti di telefonia mobile. In una lettera indirizzata alla presidente della FTC Lina Khan, i legislatori – i senatori Ron Wyden, Elizabeth Warren, Cory A. Booker e Sara Jacobs – accusano i giganti tecnologici di “aver messo in atto pratiche sleali e ingannevoli consentendo la raccolta e la vendita di centinaia di milioni di dati personali degli utenti di telefonia mobile”. Hanno aggiunto che le aziende “hanno facilitato queste pratiche dannose inserendo nei loro sistemi operativi mobili ID di tracciamento specifici per la pubblicità”.

I senatori hanno specificamente menzionato nella loro lettera come le persone che cercano di abortire diventeranno particolarmente vulnerabili se i loro dati, specialmente le informazioni sulla loro posizione, saranno raccolti e condivisi. Hanno scritto la lettera poco prima che la Corte Suprema ribaltasse ufficialmente la sentenza Roe v. Wade, rendendo l’aborto immediatamente illegale. Hanno spiegato che gli intermediari di dati vendono già le informazioni sulla posizione delle persone che si recano presso i centri di gravidanza in crisi. I senatori hanno anche sottolineato come queste informazioni possano ora essere utilizzate da privati cittadini incentivati da leggi “cacciatrici di taglie” che prendono di mira le persone che cercano di abortire. 

Android e Google sono stati costruiti con identificatori di tracciamento che vengono utilizzati per scopi pubblicitari. Anche se gli identificatori dovrebbero essere anonimi, i senatori hanno affermato che i broker di dati vendono database che li collegano a nomi, indirizzi e-mail e numeri di telefono dei consumatori. L’anno scorso Apple ha introdotto un aggiornamento per iOS per implementare misure più severe in materia di privacy per il tracciamento delle app, imponendo alle app di chiedere l’autorizzazione prima di raccogliere il codice univoco del dispositivo dell’utente “Identification for Advertisers”. 

Google, secondo le autorità, attiva ancora questo identificatore di tracciamento per impostazione predefinita. Tuttavia, l’azienda ha già introdotto funzioni per rendere più difficile il tracciamento degli utenti tra le varie app e ha recentemente promesso di perfezionare Privacy Sandbox su Android, “con l’obiettivo di introdurre nuove soluzioni pubblicitarie più discrete”. Il gigante tecnologico ha dichiarato ad Ars Technica: “Google non vende mai i dati degli utenti e Google Play proibisce rigorosamente la vendita dei dati degli utenti da parte degli sviluppatori… Qualsiasi affermazione secondo cui l’ID pubblicitario sarebbe stato creato per facilitare la vendita dei dati è semplicemente falsa”.

Nonostante le soluzioni introdotte dalle aziende, i legislatori hanno affermato che hanno già causato danni. Ora chiedono alla FTC di esaminare il ruolo svolto da Apple e Google nel “trasformare la pubblicità online in un intenso sistema di sorveglianza che incentiva e facilita la raccolta sfrenata e la vendita costante dei dati personali degli americani”.

Wyden e altri 41 legislatori democratici hanno anche esortato Google il mese scorso a smettere di raccogliere e conservare i dati di localizzazione che potrebbero essere usati contro le persone che hanno abortito o che stanno cercando di abortire. Più di recente, un altro gruppo di legislatori guidati dal senatore Mark Warner e dalla deputata Elissa Slotkin ha chiesto all’azienda di “ridurre i risultati di ricerca manipolativi” che portano le persone in cerca di aborto verso cliniche antiabortiste.

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