Spotify ha annunciato l’acquisizione della società di tecnologia per la moderazione dei contenuti Kinzen, per aiutarla rilevare contenuti nocivi nei podcast.

Spotify ha già acquisito diverse società, tra cui Sonantic, che ha ricreato la voce di Val Kilmer in “Top Gun: Maverick”. Ora un altro acquisto è stato annunciato dal gitante tecnologico dello streaming musicale, questa volta coinvolgendo Kinzen, azienda specializzata in sicurezza online nella lotta ai contenuti dannosi.

Secondo Spotify, l’idea è quella di rendere l’app più sicura e facile da usare, combattendo i contenuti dannosi nei podcast utilizzando le tecnologie Kinzen che combinano apprendimento automatico e intelligenza umana.

Inoltre, Spotify si avvarrà dell’aiuto di giornalisti e accademici per classificare i contenuti e combattere quelli che vanno contro le politiche di utilizzo dell’app, rendendola più sicura per i suoi utenti.

Sarah Hoyle, responsabile della fiducia e della sicurezza di Spotify, ha commentato l’acquisizione dicendo: La combinazione di strumenti e approfondimenti di esperti è il punto di forza unico di Kinzen che riteniamo essenziale per identificare le tendenze di abuso emergenti nei mercati e moderare i contenuti potenzialmente pericolosi su larga scala”.

Tuttavia, vale la pena ricordare che Spotify collabora con Kinzen già dal 2020 durante l’analisi dei contenuti dei podcast e ora queste analisi diventeranno ancora più accurate “lavorando insieme, saremo in grado di migliorare ulteriormente la nostra capacità di rilevare e affrontare i contenuti dannosi e, soprattutto, in modo da considerare meglio il contesto locale”.

Inoltre è possibile che Spotify consideri l’impiego della tecnologia di Kinzen come un mezzo per evitare simili catastrofi di PR in futuro. Tuttavia, non è chiaro quanto sarà efficace nel prevenire la diffusione della disinformazione. Se un contenuto dannoso venisse inserito in un podcast popolare, potrebbe guadagnare terreno sui social media e sulla stampa prima che Spotify possa intervenire. Tuttavia, almeno sta cercando di fare di più per eliminare la disinformazione.

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