Dall’inizio del conflitto in Ucraina la Russia ha ricevuto sanzioni ed ha visto la maggior parte delle aziende tech abbandonare il paese, alcune di esse solo per rispettare le procedure richieste dai propri governi altre anche per una presa di posizione chiara. Per alcune aziende così, se i rapporti con la Russia erano già prima a volete complessi, ora le cose si sono complicate.

Il servizio federale russo per la supervisione delle comunicazioni, della tecnologia dell’informazione e dei mass media (Roskomnadzor) ha dichiarato venerdì della scorsa settimana di aver citato in giudizio società tecnologiche straniere tra cui Google, Airbnb, Pinterest, Likeme, Twitch, Apple e United Parcel Service Inc. per aver violato le leggi sui dati personali.

La Russia aveva già multato Google per 3 milioni di rubli (43 mila euro circa) l’anno scorso per non aver archiviato i dati personali degli utenti russi in un database in Russia. Roskomnadzor ha dichiarato che è stata intentata una nuova causa contro Google per ripetute violazioni della legge russa. Secondo Roskomnadzor, la multa potrebbe essere compresa tra 6 milioni di rubli (85 mila euro circa) e 18 milioni di rubli (255 mila euro circa).

Roskomnadzor afferma che queste società potrebbero dover pagare tra 1 milione di rubli (14 mila euro circa) e 6 milioni di rubli (85 mila euro circa) per i primi reati.

Tornando al rapporto Russia-Google, non è l’unica causa o multa che il Paese ha mosso contro il gigante tech negli ultimi mesi.

La Russia ha infatti anche multato Google per non aver rimosso i contenuti vietati in Russia ed inoltre ha congelato i beni per non aver cancellato pubblicazioni considerate “illegali” e per la “diffusione di falsi” sulla piattaforma di condivisione video YouTube che contraddicono le argomentazioni trasmesse dalla TV di Stato sulla guerra con l’Ucraina.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.