Secondo un diffuso luogo comune, molti lavori attualmente svolti dall’uomo sono destinati a sparire per colpa delle macchine. Come tutti i luoghi comuni, anche questo ha un fondo di verità ma molti elementi non realistici. Il valore umano, infatti, continua e continuerà ad essere un elemento di fondamentale importanza in ambito industriale; anzi, l’introduzione dei robot favorirà il debutto di figure professionali e di lavori che in precedenza non esistevano. Pertanto la cooperazione tra uomo e macchine non solo è possibile, ma è addirittura fruttuosa, come dimostrano i cobot, i robot collaborativi.

Una sfida da vincere

Una delle sfide dell’Industria 4.0 è proprio quella relativa alla cooperazione tra uomini e macchine, e i cobot hanno tutte le caratteristiche per poter essere considerati dei mediatori: realtà in grado di fare da tramite fra le due parti in causa. Ma quali sono le caratteristiche peculiari di un cobot? Molto semplicemente, esso non rimpiazza il capitale umano, ma aumenta il livello di efficienza dei dipendenti collaborando con loro. Ci sono, per esempio, robot a un braccio o a due braccia che sono dotati di telecamere di sicurezza, di sensori di contatto e di sensori di prossimità che sono in grado di incrementare i livelli di sicurezza dei lavoratori e di favorire, al tempo stesso, la comunicazione tra uomo e macchina.

Che cosa sono i cobot

I cobot non sono altro che macchine intelligenti che hanno la capacità di collaborare e di interagire con gli umani nel contesto di uno spazio di lavoro condiviso. Vengono ritenuti i robot industriali del domani, ma in realtà hanno già iniziato a caratterizzare il presente. Affiancano gli operatori, invece di sostituirli, e interagiscono allo svolgimento di un compito in maniera funzionale. Pur essendo privi di fattezze umane, i cobot degli umani imitano la capacità di percezione e quella di movimento.

Come sono fatti

Nella maggior parte dei casi sono contraddistinti da sei gradi di libertà, il che vuol dire che sono in grado di effettuare movimenti su sei assi perpendicolari, di cui tre di rotazione e tre di traslazione: da sinistra a destra (e viceversa), da sopra a sotto (e viceversa), avanti e indietro. I bracci robotici dei cobot si basano su giunti sferici e, per questo motivo, riescono a ruotare a 360 gradi in maniera precisa e flessibile; un riduttore di velocità comanda gli assi.

La robotica collaborativa

La robotica collaborativa rappresenta uno dei tratti peculiari dell’Industria 5.0, destinato a innescare importanti cambiamenti dal punto di vista sociale, a favore di un’industria che sia più incentrata sull’uomo e, di conseguenza, sostenibile. Grazie ai cobot è possibile automatizzare una vasta gamma di applicazioni, anche perché questi robot hanno la capacità di muoversi in contesti di qualunque genere. La flessibilità è uno dei punti di forza di queste soluzioni, che possono essere programmate in tempi veloci e in modo semplice. Se in un primo momento il mercato dei robot ha accolto la novità con un certo comprensibile scetticismo, ora la situazione è cambiata, complice l’evoluzione tecnologica che ha consentito di progettare e realizzare cobot sempre più leggeri e piccoli, ideali per lavorare accanto alle persone.

La sicurezza

I cobot non necessitano di protezioni supplementari: gli alti standard di sicurezza offerti costituiscono uno dei tratti peculiari della loro struttura. Essi, infatti, sono studiati per riuscire a rispettare le misure di sicurezza in virtù di safety native decisamente accurate, di una programmazione evoluta e di sensori all’avanguardia. Per esempio, in previsione di un contatto imminente i cobot hanno la capacità di rallentare, e in più sia le distanze che i tempi degli arresti possono essere personalizzati e programmati a seconda delle necessità.

Vista sulla fabbrica intelligente

Grazie alla cooperazione tra uomo e macchina vengono poste le basi per la creazione della fabbrica intelligente, in cui l’automazione potrà essere integrata. Sicuri e di dimensioni compatte, i cobot sono anche e soprattutto strumenti intelligenti, pensati per lavorare da soli o con gli umani. Possono essere integrati in tempi veloci nella filiera produttiva, e l’investimento necessario per il loro acquisto viene ripagato in tempi rapidi. La robotica collaborativa si rivela conveniente dal punto di vista economico anche perché consente alle macchine di operare senza che vi sia la necessità di ricorrere a barriere costose.

La programmazione

Intuitiva e agevole, la programmazione dei cobot può essere effettuata in modalità free drive o in modalità teach pendant. In tutti e due i casi, però, si ha a che fare con una soluzione pronta all’uso, grazie a cui sia le linee produttive che i processi possono essere potenziati dappertutto. Con la modalità teach pendant, per esempio, i robot collaborativi possono essere programmati tramite un template grafico e la funzionalità touch screen. Inoltre, queste sono macchine in grado di passare senza soluzione di continuità da una mansione all’altra.

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