Intel e MediaTek hanno stretto una partnership strategica per la realizzazione di chip per “una serie di dispositivi edge intelligenti” utilizzando gli Intel Foundry Services (IFS), ha annunciato Intel. L’obiettivo è aiutare MediaTek a costruire una “catena di fornitura più equilibrata e resiliente”, con l’aggiunta di capacità negli Stati Uniti e in Europa. 

MediaTek è un produttore di chip senza fabbrica che fornisce processori per gli smartphone di OnePlus, Samsung e altri, e la maggior parte della sua capacità è attualmente gestita dal gigante TSMC. Tuttavia, sembra che Intel produrrà chip per dispositivi meno affascinanti, utilizzati per l’informatica industriale, i dispositivi medici, le applicazioni Internet-of-things e altro ancora. Attualmente Intel produce chip per MediaTek, utilizzati nel settore delle schede dati 5G.

Tuttavia, la partnership risponde all’impegno del CEO di Intel Pat Gelsinger di cercare clienti per la sua attività di fonderia. Intel ha lanciato IFS nel 2021 per trarre vantaggio dall’aumento della domanda di produzione di semiconduttori, offrendo “tecnologie di processo e di confezionamento all’avanguardia”, oltre a capacità impegnate negli Stati Uniti e in Europa. MediaTek, uno dei principali produttori di chip fabless, sarebbe un cliente chiave. 

L’anno scorso Intel ha annunciato che avrebbe costruito chip per Qualcomm nell’ambito del lancio della sua fonderia. Ha inoltre illustrato la sua strategia “IDM 2.0” per raggiungere i rivali TSMC e Samsung entro il 2025, avviandola con un investimento di 20 miliardi di dollari in due impianti di produzione in Arizona. Più tardi, nel 2021, l’amministrazione Biden ha respinto il progetto di Intel di produrre wafer di silicio in Cina per risolvere i problemi di carenza di chip a livello mondiale, adducendo problemi di sicurezza. 

Il Senato degli Stati Uniti si appresta a votare il CHIPS Act, progettato per sostenere la produzione nazionale di semiconduttori con crediti d’imposta e sovvenzioni fino a 52 miliardi di dollari. Tuttavia, alcuni operatori del settore temono che possa favorire indebitamente Intel, a scapito di produttori più piccoli come AMD, Qualcomm e NVIDIA. Queste aziende progettano i propri chip ma non li producono, quindi non trarrebbero alcun beneficio diretto dalle sovvenzioni.

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