Intel ha pubblicato un rapporto finanziario che mostra il saldo delle sue operazioni durante il secondo trimestre e come sottolinea il documento pubblicato la scorsa settimana, le vendite di processori per notebook sono diminuite del 36% combinando i dati dei primi due trimestri fiscali dell’anno fiscale.

Il colosso dell’hardware non riporta quantità specifiche di prodotti venduti, ma sottolinea che i suoi ricavi per il 2° trimestre sono stati di 7,7 miliardi di dollari, rappresentando un calo del 25% rispetto al 1° trimestre. Del totale, $ 4,8 miliardi sono stati generati dal segmento notebook e US$ 2,3 miliardi dal segmento desktop.

Le spedizioni di processori per computer notebook hanno subito un rallentamento maggiore rispetto alle vendite di prodotti al dettaglio o di computer desktop preassemblati. Il primo filone ha visto un calo del 29%; il secondo del 18%. Rispetto allo stesso periodo del 2021, i chip per dispositivi indossabili hanno registrato un calo delle vendite del 38%.

Secondo Intel, questi dati riflettono la scarsa domanda di processori nelle aree dell’istruzione e dell’uso personale. La riduzione della domanda è influenzata dal prezzo medio dei notebook con hardware “blue team”, cresciuto di circa il 13% nel 2° trimestre.

Come dettagliato nel rapporto, le perdite sono state più significative nel segmento dell’istruzione, un’area in cui i notebook con processori ARM stanno guadagnando terreno, specialmente nei modelli Chromebook. D’altra parte, con le entrate del pubblico mainstream, Intel è stata in grado di compensare le sue offerte e mitigare numeri più amari.

La società sta lentamente “perdendo” la sua quota di mercato a favore AMD, secondo l’analista Matt Bryson. Il rivale ha mostrato buone prestazioni commerciali negli ultimi anni e nonostante Intel sia in testa con una quota di mercato dominante, la concorrenza ha iniziato a ribollire alla ricerca di incredibili balzi in termini di prestazioni e prezzi competitivi.

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