La tecnologia 6G dovrebbe raggiungere il mercato entro il 2030 con l’espansione del metaverso industriale nel settore tecnologico, secondo il presidente e amministratore delegato della società di telecomunicazioni Nokia, Pekka Lundmark, che ha affrontato l’argomento durante una tavola rotonda a Davos sul tema “Panoramica strategica dell’economia digitale”.

Lundmark ha affermato che entro il 2030 i telefoni cellulari che conosciamo oggi non saranno più l’interfaccia più comune perché il mondo fisico e quello digitale cresceranno insieme, il che potrebbe far sì che gli utenti utilizzino il mondo della realtà virtuale per attivare un interruttore o dare un comando che si rifletterà sul mondo reale.

Nonostante al momento gli sforzi siano concentrati sulla costruzione della rete 5G, il quantum computing sta maturando per le applicazioni commerciali, indicando la vicinanza del 6G. Un metaverso industriale porterebbe modelli simili, quasi identici a ciò che esiste nel nostro mondo.

Anche Ruth Parlot, CFO di Alphabet, ha partecipato alla discussione e ha previsto che presto le persone saranno in grado di tradurre le conversazioni in maniera istantanea con gli occhiali per la realtà virtuale.

Non esiste ancora una definizione standard di 6G. Lundmark ha anche affermato che il passaggio al 6G richiederebbe risorse di elaborazione più estese, comprese le reti che sarebbero cento o addirittura mille volte più veloci del 5G.

Gli esperti descrivono il 6G non solo come una tecnologia ad alta velocità, ma come un salto generazionale su larga scala nelle reti di telecomunicazioni, utilizzando funzionalità come la meccanica quantistica e l’intelligenza artificiale.

All’inizio di questo mese, Samsung aveva dichiarato di aver già iniziato a lavorare sullo sviluppo del 6G e ad eseguire dei test. Anche per il 6G un problema da affrontare potrebbe essere quello della copertura, come si sta verificando ora per il 5G.

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Carolina Napolano
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