Grindr, considerata la più grande app di incontri e relazioni rivolta al pubblico LGBTQ+, ha annunciato lo scorso lunedì 9 maggio, che sarà quotata in borsa e debutterà in borsa con un prezzo stimato di 2,1 miliardi di dollari US.

Secondo la dichiarazione rilasciata dalla piattaforma, l’IPO avverrà attraverso una fusione con una Special Purpose Company (SPAC) chiamata Tiga Acquisition, che ha aumentato la valutazione riunendo le due società.

Al posto di un’offerta pubblica iniziale (IPO), Grindr ha optato per la modalità SPAC, che simula la creazione di una società da quotare in borsa e la società acquisita per renderla pubblica, questo per accelerare il processo di apertura.

La piattaforma prevede di raccogliere 384 milioni di dollari diventando quotata in borsa. L’obiettivo è investire in infrastrutture e tecnologie di monetizzazione delle app per diversificare i ricavi e attirare gli utenti al servizio.

Le statistiche della stessa Grindr sottolineano che l’80% degli utenti dell’app ha meno di 35 anni. Nonostante gli 11 milioni di utenti attivi mensili, l’azienda stima di raggiungere attualmente solo il 2% del suo mercato potenziale.

L’IPO di Grindr arriva poco più di due anni dopo che la società cinese Beijing Kunlun Tech ha annunciato la vendita dell’app per circa $ 608,5 milioni. La piattaforma è stata anche coinvolta in controversie negli ultimi tempi.

L’app, fondata nel 2009 e che consente alle persone di connettersi in base alla vicinanza e alle preferenze, è stata recentemente criticata per aver venduto la posizione degli utenti e altri dati sensibili in modo abbastanza indiscriminato.

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