La possibilità di registrare filmati 4K con meno di 200 € è allettante. Si aggiunga l’impermeabilità fino a 10 metri e l’idea diventa meritevole di seria considerazione. La Barracuda può essere usata sott’acqua fino a 10 metri senza alcuna custodia aggiuntiva e ha un campo visivo di 170° e un touchscreen da 2 pollici. Nella confezione ci sono una montatura per la bicicletta, una per il casco, un adattatore per treppiedi, vari accessori per le montature, un supporto, i cavi USB e una custodia rigida. C’è davvero tutto quel che si potrebbe desiderare, senza dover pagare nulla in più. Con dimensioni pari a 6,5×4,6×2,8 cm e un peso di 97 grammi, la Barracuda può registrare filmati 4K a 25 frame al secondo. Può anche registrare a 2,7K a 30 fps, in Full HD a 60 o 30 fps e in HD a 30, 60 o 120 fps. Le JPEG vanno da 3 a 20 megapixel, ma quest’ultimo valore è basato su un’interpolazione che incrementa la risoluzione e fa ben poca differenza.

In realtà la risoluzione massima è di 16 MP. È possibile guardare dal vivo la registrazione in corso tramite l’app gratuita iSmart DV quando la Barracuda trasmette sulla sua rete Wi-Fi, ma non funziona se la camera è in modalità 4K. La ridotta durata della batteria è un problema più serio: nel corso dei test la Barracuda non si è mai spinta oltre l’ora. È un prodotto ben realizzato, con una utile vite standard per treppiedi sul lato inferiore. Uno sportello laterale cela una piccola batteria al litio da 1050 mAh insieme a una presa Micro-USB per la ricarica e uno slot per le schede MicroSD. C’è anche un’uscita HDMI per il collegamento a un televisore.

Uno dei punti di forza della Barracuda sono le immagini grandangolari a 16 MP. Mantenendo il dispositivo fermo e scattando all’esterno con un’illuminazione relativamente forte, la Barracuda produce ottimi risultati. Le JPEG sono vivide, ben sature, ragionevolmente dettagliate e pulite. Al chiuso, o con condizioni di luce peggiori, la videocamera inizia a tentennare. La bassa qualità del pulsante di avvio/interruzione della registrazione, inoltre, fa sì che la Barracuda vibri quando viene premuto. Per le foto statiche, quindi, funziona al meglio quando viene montata su un treppiede e controllata con l’iPhone.

Usando questi accorgimenti, la Barracuda produce anche dei time-lapse decenti. Sfortunatamente è anche un dispositivo poco potente. Registrando oggetti in rapido movimento o eseguendo delle carrellate, i filmati 4K a 25 fps sono scattosi e difficili da guardare. Persino il Full HD a 60 fps non è poi così fluido. Alle risoluzioni inferiori, la mancanza di dettaglio diventa un problema più stringente. L’impostazione 720 p a 120 fps è la più gradevole da guardare. Il trasferimento dei file tra la Barracuda e lo smartphone è facilissimo. Una pressione prolungata del tasto di scatto attiva il Wi-Fi e l’app iSmart DV mostra una vista dal vivo.

L’uso in remoto è possibile, così come la modifica delle configurazioni, anche se l’app tende a bloccarsi durante il salvataggio delle nuove impostazioni. È un’app elementare, adeguata per trasferire i file sull’iPhone, ma non per molto altro. Non ci sono filtri, streaming, modifiche e condivisioni. L’interfaccia della Barracuda è piuttosto facile da utilizzare, anche se richiede davvero troppe pressioni dei pulsanti per completare anche la più semplice delle operazioni. La Barracuda è più un tentativo appena inferiore alla media che un vero affare. A ogni buon conto, per chi cerca un dispositivo tutto-in-uno con tanti accessori e si accontenta dell’HD per le sequenze di azione e dell’esclusivo uso del treppiede per il 4K, è una scelta accessibile.

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