Google ha annunciato questa settimana che nei prossimi mesi apporterà delle modifiche ai termini d’uso del Play Store, un cambiamento rivolto sia agli sviluppatori con applicazioni pubblicate sul negozio sia ai consumatori. La modifica delle linee guida mira a limitare l’accesso delle aziende di terze parti ai dati personali degli utenti Android.

Secondo il comunicato, le applicazioni che non seguono le nuove regole hanno tempo fino al 27 agosto per adeguarsi; dopo questa scadenza è possibile che il servizio venga sospeso fino a quando i responsabili non correggeranno tutti i punti modificati da Google nella seconda metà del 2022.

In breve, ci sono modifiche che alterano il modo in cui gli sviluppatori possono utilizzare le API di Android e altre che mirano esclusivamente a combattere la disinformazione. Dal 31 agosto sarà vietato condividere dati o informazioni false su Google Play, in particolare contenuti sulla salute.

I testi che sollevano dubbi sull’efficacia dei vaccini, divulgano metodi inefficaci per combattere il coronavirus (come la clorochina e l’ivermectina, ad esempio) e altre fake news saranno rimossi.

Oltre a questa enfasi sulle fake news, le modifiche impediscono anche la disponibilità di app che utilizzano elementi visivi e nomi simili ad altre per conquistare gli utenti, come “Twitter Pro”, “Google Maps Navigator”, ecc. In un’immagine rilasciata da Google è possibile comprendere meglio il cambiamento.

Sebbene le nuove regole si concentrino sulla sicurezza, sono state migliorate anche altre sezioni dei termini d’uso. A partire dal mese prossimo, gli annunci che occupano l’intero schermo e che appaiono all’improvviso non saranno più consentiti, così come gli annunci che appaiono durante i giochi e quelli che non possono essere saltati prima di 15 secondi.

Infine, dopo il 31 agosto Google richiederà anche che le app “spia”, come quelle utilizzate per il controllo parentale, seguano standard rigorosi per garantire la privacy. In questo caso, l’applicazione dovrà visualizzare una notifica fissa sulla sua attività in background e non cercare di occupare il funzionamento dell’utente.

Attenzione alla privacy

Le azioni intraprese da Google negli ultimi anni dimostrano che l’azienda è concentrata sull’aumento del livello di privacy per gli utenti Android, limitando l’accesso delle app alle autorizzazioni sensibili del sistema. Questo cambiamento si è accentuato a partire da Android 11, software rilasciato nel 2020 con nuovi strumenti per la privacy.

Da allora, la Big Tech ha iniziato a introdurre importanti modifiche ai propri sistemi, in particolare Android 12, l’attuale generazione che sarà sostituita da Android 13 nel corso dell’anno. Come si dice, il successore porterà un menu speciale incentrato sulla sicurezza e sulla privacy che consentirà di visualizzare i dettagli sulle autorizzazioni concesse.

Oltre all’introduzione di funzionalità in Android, Google sta anche applicando importanti modifiche ai termini di utilizzo del Play Store, tra cui un audit di sicurezza esterno e la limitazione dell’uso di API che coinvolgono l’accessibilità, una funzione che in passato veniva sfruttata dagli sviluppatori di app per ottenere l’accesso alle impostazioni sensibili del dispositivo.

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