Google non è nuovo a problemi di privacy: il gigante della ricerca è sottoposto a controlli normativi quasi ogni giorno. Il Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea (GDPR) ha cercato di limitare il potere di Google nel mondo dei dati imponendo requisiti specifici per la raccolta, l’uso e la conservazione dei dati degli utenti. I Paesi Bassi stanno ora adottando ulteriori misure per salvaguardare gli studenti del Paese, aggiungendo nuove restrizioni all’uso di Chrome OS e del browser web Google Chrome nelle scuole.

Secondo le prime notizie, il ministero dell’Istruzione olandese avrebbe vietato i due prodotti di Google. Tuttavia, un portavoce di Google Olanda ha dichiarato a BleepingComputer nel fine settimana che Chrome OS e il browser Chrome non sono completamente vietati e che le scuole possono continuare a utilizzare i prodotti a patto che adottino misure aggiuntive per proteggere i dati degli studenti.

Le scuole dovranno adottare queste misure aggiuntive almeno fino all’agosto 2023, quando Google dovrebbe rilasciare versioni aggiornate dei due servizi che dovrebbero essere più conformi al GDPR. Le scuole olandesi che desiderano continuare a utilizzare le offerte di Google possono fare riferimento alla guida tecnica su Google Workspace for Education pubblicata dal SURF.

La guida indica alle scuole di disattivare la personalizzazione degli annunci e di assicurarsi che la posizione di archiviazione dei dati di Google Cloud sia in Europa. Anche i controlli ortografici e le traduzioni automatiche dei siti web dovrebbero essere disattivati. L’incorporamento dei video di YouTube deve essere utilizzato solo in modalità privacy avanzata. Il SURF chiede inoltre alle scuole di rinunciare all’uso del motore di ricerca di Google: esistono modi per utilizzare il servizio in modo anonimo, ma gli utenti sono generalmente incoraggiati a cercare un’alternativa come DuckDuckGo. Se queste misure non dovessero essere sufficienti per alcuni educatori olandesi, potrebbero anche redigere nuove politiche di gruppo per salvaguardare ulteriormente la privacy dei loro studenti.

L’anno scorso il Ministro olandese dell’Istruzione, della Cultura e della Scienza, insieme al Ministro dell’Istruzione primaria e secondaria, hanno scritto una lettera congiunta al Parlamento del Paese in cui esprimevano preoccupazione per la gestione dei metadati da parte di Google, tra cui la cronologia delle ricerche e la durata delle attività degli utenti attraverso Workspace for Education.

Sebbene questo nuovo sviluppo non rappresenti una battuta d’arresto così importante come si pensava inizialmente, è chiaro che Google deve camminare su una corda tesa con il GDPR, in particolare quando si tratta di un settore come quello dell’istruzione.

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