Nuove informazioni catturate dal codice sorgente dell’ultimo aggiornamento del Google Assistant disponibile sul Play Store – analizzato dal portale web internazionale 9to5Google – rivelano che il colosso di Mountain View continua il suo incessante progetto per rendere l’Assistente Google ancora migliore.

Secondo uno snippet di codice dell’APK, l’Assistente dovrebbe migliorare nel riconoscere parole e nomi usati di frequente. Questo grazie alle funzioni “Riconoscimento vocale personalizzato” e “Apprendimento federato” che è una tecnica di apprendimento automatico che permette di addestrare un algoritmo.

Ma la loro incorporazione nell’Assistente non è nuova. Questo perché dal marzo dello scorso anno Google utilizza l’apprendimento federato in modo che si verifichino meno attivazioni accidentali, quando l’assistente si attiva anche se la frase “Ok Google” non viene pronunciata.

Ora, se queste funzionalità sono effettivamente incorporate nell’Assistente, i moduli di intelligenza artificiale funzioneranno dalle registrazioni memorizzate sul tuo dispositivo per migliorare non solo i loro momenti di attivazione, ma anche il riconoscimento vocale, imparando a capire la pronuncia di determinate parole e nomi.

Come già avvenuto per la versione più primitiva della risorsa, le registrazioni delle richieste non verranno inviate ai server di Google, rimanendo solo sul dispositivo dell’utente. I miglioramenti nel riconoscimento saranno quindi ottenuti combinando i risultati del perfezionamento da più dispositivi.

Una caratteristica simile è già presente in alcuni speaker dell’azienda che dispongono di un chip dedicato all’apprendimento automatico, responsabile dell’elaborazione dei risultati in locale al fine di aumentare la velocità di risposta. Ma a quanto pare, Google vuole portare la proposta anche su Android.

Sfortunatamente, sebbene le funzionalità siano accennate nel codice sorgente dell’assistente, non è ancora noto quando entreranno in funzione e quanto miglioramento apporteranno al riconoscimento vocale. Questi, a loro volta, concordano con la proposta presentata nell’ultimo Google I/O di rendere sempre più naturale l’interazione con l’Assistente.

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