Nonostante il Giappone abbia un alto livello di adozione delle tecnologie avanzate e sia leader mondiale in diversi settori, come la robotica, ha ancora alcune soluzioni decisamente antiquate in uso, come ad esempio i fax e, clamorosamente, i floppy disk. Personalmente, sono anni che non ne vedo uno. Il nuovo ministro degli affari digitali del Giappone, Taro Kono, ha twittato che sta dichiarando “una guerra ai floppy disk”.

A quanto pare, in Giappone ci sono ancora circa 1.900 procedure governative che richiedono l’uso di dischi, compresi floppy disk, CD e MiniDisc, per presentare moduli e domande. “Dove si compra un floppy disk al giorno d’oggi?“, ha chiesto durante una conferenza stampa. Non ha torto e bisogna anche considerare che le nuove generazioni potrebbero non sapere nemmeno che aspetto abbiano. Kono ha detto che la sua agenzia lavorerà per modificare i regolamenti che ne richiedono l’uso, in modo che le persone possano presentare moduli e domande online.

A quanto pare anche il governo degli Stati Uniti ha utilizzato i floppy disk fino a pochi anni fa, ed anche nel 2016, per i sistemi che coordinavano missili balistici intercontinentali, bombardieri nucleari e aerei di supporto delle petroliere. Solo alla fine del decennio il governo è passato a una soluzione di archiviazione digitale più sicura e moderna.

Il ministro giapponese Kono non intende fermarsi ai floppy disk e ha annunciato l’intenzione di eliminare gradualmente l’uso di altre tecnologie obsolete. “Sto cercando di eliminare il fax, e ho ancora intenzione di farlo“, ha dichiarato. In tutto questo bisognerebbe probabilmente puntare anche su una maggiore alfabetizzazione digitale e non solo in Giappone.

Sembra quasi assurdo che un Paese tanto avanzato sotto certi aspetti abbia ancora in uso delle soluzioni così obsolete ma è altamente probabile che non sia l’unico.

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Carolina Napolano
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