Stanco di perdere oggetti? Android si aggiorna con Find Hub e UWB per una localizzazione precisa e direzionale dei tuoi dispositivi. Leggi tutte le novità!
Il timore di separarsi da uno sm,artphone o da un altro bene di valore è una sensazione diffusa nell’era digitale. Per lungo tempo, tecnologie di precisione come Ultra-Wideband (UWB), già diffuse in ambiti specialistici e su alcune piattaforme mobili concorrenti, sembravano un miraggio per la vasta utenza Android. Molti possessori di smartphone con il robottino verde osservavano l’integrazione di sistemi di ricerca avanzati altrove, con una certa rassegnazione. Finalmente, una profonda innovazione nell’applicazione Trova il mio dispositivo promossa da Google promette di colmare questa distanza. Fino a poco tempo fa, gli utenti Android si affidavano a un sistema “Trova il mio dispositivo” con funzioni essenziali. Per il suo utilizzo, era necessario l’accesso con il medesimo account Google configurato sul dispositivo smarrito. Il sistema forniva indicazioni di posizione basate su GPS, utili ma non sempre risolutive, affiancate dalla drastica opzione di cancellazione remota dei dati. La tecnologia UWB introduce invece una capacità di rilevamento direzionale che consente di individuare gli oggetti con una accuratezza sorprendente, nell’ordine di pochi centimetri, una vera rivoluzione rispetto al passato.
Alcuni smartphone recenti, come i Google Pixel 9 Pro e gli smartwatch Pixel Watch 3, possiedono già il chip UWB integrato, una predisposizione hardware che attendeva un software all’altezza. L’attesa sembra ora conclusa. In un’anticipazione rispetto alla consueta conferenza per sviluppatori I/O, Google ha scelto di svelare importanti aggiornamenti per l’ecosistema Android alll’evento The Android Show, tra cui spicca la totale riprogettazione del servizio di localizzazione. L’applicazione storica si trasforma, dunque, in Find Hub, concepito come un vero e proprio centro di comando unificato. Attraverso questa piattaforma, gli utenti potranno monitorare la posizione di ogni dispositivo o accessorio etichettato compatibile, con aggiornamenti in tempo reale. Questa evoluzione va oltre un semplice cambio di nome o un restyling grafico. L’adozione di una interfaccia utente pulita, organizzata in due sezioni distinte per i propri oggetti e quelli condivisi da contatti fidati, riflette una volontà di semplificazione e maggiore intuitività.
L’innovazione più attesa all’interno di Find Hub è senza dubbio l’implementazione del supporto nativo per la tecnologia UWB. Google conferma che entro la fine del corrente mese di maggio 2025, le capacità di ricerca di prossimità ad alta precisione diventeranno operative. I Moto Tag saranno i primi accessori a sfruttare pienamente queste nuove funzioni, inaugurando una nuova era per il ritrovamento di oggetti nel mondo Android. Google ha inoltre reso note le sue strategie per espandere l’ecosistema di accessori compatibili con Find Hub. Sono state annunciate collaborazioni con brand noti nel settore della valigeria, quali July e Mokobara, e con Pixbee per la creazione di tag a tema Disney. La collaborazione con aziende esterne dischiude agli utenti un ventaglio ampio di prodotti, concepiti per soddisfare molteplici bisogni e per armonizzarsi con discrezione agli oggetti della vita di ogni giorno.
Guardando al futuro, l’azienda di Mountain View ha manifestato l’intenzione di arricchire Find Hub con la connettività satellitare entro la fine dell’anno. Sebbene questa prospettiva sia interessante, è saggio concentrarsi sui benefici immediati. I possessori di Moto Tag e di smartphone Android compatibili con UWB vedranno presto materializzarsi i vantaggi di questa piattaforma rinnovata, che promette di ridurre lo stress legato allo smarrimento degli oggetti.