DJI Mini 3 Pro, ci siamo, il giorno atteso da migliaia di appassionati è arrivato, finalmente viene presentato da DJI questo drone che è riuscito in qualche mese a montare oltre misura le aspettative, mettendo in ombra il successo che Autel stava ottenendo con il Nano plus. Al momento dell’uscita nel mercato europeo dovrebbe avere marchiatura C0 (occorre solo l’assicurazione) non presente nel prototipo che ho avuto la fortuna di provare dal 26 aprile. Nonostante i pochi prototipi di questo nuovo drone della DJI in circolazione, ho potuto testarlo e soprattutto ho potuto confrontarlo con il Nano+ della Autelrobotics, il diretto concorrente del Mini 3, la cui camera ha staccato per qualità ed innovazione (nuovo sensore RYYB) la concorrenza.

Veniamo a noi

L’impatto devo dire che è stato notevole, si percepisce subito la solidità ed è evidente il disegno anomalo, nuovo, del telaio. Chiaramente la funzione ha guidato la mano degli ingegneri costretti a lasciare in secondo piano la forma. Nonostante ciò il drone è gradevole esteticamente. L’impatto visivo è piacevole e l’estetica si adatta alla nuove linee. Da un punto di vista tecnico si fanno notare le eliche, con passo più grande rispetto al mini 2 ed al Nano+ di Autel, e la parte terminale gommosa, soluzione presentata già sul Mavic 3, che le rende particolarmente silenziose in fase di avvio; ed il DJI RC, novità molto interessante per questo tipo di macchina, che offre il monitor integrato ed il protocollo di trasmissione Ocusync 3 (protocollo offerto anche dal RC-N1). Il radiocomando DJI RC costituisce un’altra innovazione del Mini 3 Pro, porta nel mondo consumer la possibilità di adoperare un controller altamente performante, a bassa latenza, comprensivo di monitor ad alta brillantezza, circa 700 nit, basato su Android completamente staccato dallo smartphone, se non per la necessaria connessione alla rete, che elimina completamente le interruzioni, pericolosissime, dovute a telefonate od avvisi. Questo controller ha implementato sulla parte inferiore uno slot per una micro SD, un attacco USB C per la ricarica e lo scambio dei dati ed un attacco host. In altri articoli mi dilungherò sulle funzionalità di questo radiocomando che io considero innovativo al pari del drone. Pesa 390gr.

La Manovrabilità

Ma come si pilota questo DJI Mini 3 Pro? Il Mini 3 non smentisce la fama dei droni DJI e si pilota infatti veramente bene: il ritardo nella risposta del drone rispetto ai comandi imposti dal controller RC DJI è praticamente inesistente. La manovrabilità non decade nemmeno con il vento intorno ai 20km/h, il drone resiste bene ed è molto stabile.

Il comparto macchina fotografica

Ci sono stati notevoli miglioramenti rispetto al Mini 2, ottima gamma dinamica ed ottima gamma tonale. Devo ancora approfondire, anche a causa del fatto che attendo i prossimi aggiornamenti del firmware che sicuramente estenderà le funzioni ancora un pochino indietro od assenti, ma le prime impressioni sono ottime, il salto di qualità c’è stato ed è notevole. Interessante è la possibilità di ruotare la camera e quindi l’inquadratura che permette di sfruttare un formato molto dinamico ed inusuale per il mondo dei droni, sino ad ora; spingerà in maniera molto importante le aspettative creative dell’utente. A questo fine partecipa sicuramente la messa a fuoco manuale che insieme alla funzione macro permette di simulare una gestione della profondità di campo tipica dei droni che possono modificare le impostazioni del diaframma. HDR video in 4K, foto a 48mpixel e sensibilità del sensore alle basse illuminazioni sono le caratteristiche che completano il gioiellino di Shenzhen.

Autonomia del volo

Forse questa è una delle caratteristiche più attese perché i 34minuti accreditati della versione standard della batteria si estendono clamorosamente ai 47 minuti della batteria plus che però fa superare il limite dei 250gr e di tutte le agevolazioni che ci sono nel pilotare un drone sotto questo peso, a partire dalla non necessità di essere in possesso del patentino A1-A3. Per chi pilota i droni conosce l’enormità dei 47 minuti di volo, che incomincia ad essere antitetico con i principi della safety del volo. Anche nel rilievo aereofotogrammetrico non è usuale superare questi tempi.

Volare in sicurezza

APAS 4.0 rappresenta il sistema per il rilevamento degli ostacoli. Agisce sia frontalmente, posteriormente che sotto il drone. I sensori sono concentrati sul fronte (orientati sia anteriormente che posteriormente) e nella parte sottostante della scocca, il sistema per l’assistenza avanzata al pilota agisce ed è efficace quando viene abilitato l’active track (4.0) per l’inseguimento di un oggetto durante il volo, sia esso mobile sia statico.

Veniamo alle configurazioni

Esistono sostanzialmente 3 configurazioni possibili:

  • La prima, la più economica, prevede l’acquisto del solo drone, senza nessun radiocomando. È una configurazione adatta a chi ha già un drone DJI o un controller RC-N1.
  • La seconda prevede l’acquisto del drone insieme al controller RC-N1
  • La terza prevede il Mini 3 affiancato dal controller DJI RC

Per tutte e tre le versioni rimane indispensabile il Fly More Kit che prevede due batterie aggiuntive, un caricabatterie a tre posti, vari accessori ed una sacca molto comoda per il trasporto del drone e del RC.

Cosa non mi è piaciuto?

Sostanzialmente ritengo che il DJI Mini 3 Pro sia un’ottima macchina e che sia molto difficile trovare delle lacune. Volendo essere pignoli, il copri-gimbal è scomodo e forse fragile.

In sintesi la scheda tecnica

Fotocamera dotata di un sensore con una risoluzione di 48 megapixel, prodotto da Sony e dotato di struttura QuadBayer, sensore da 1/1,3 di pollice, lunghezza focale equivalente a 24 mm e apertura F/1.7, angolo di visione di 82,1 gradi ampliabile tramite l’opzione grandangolare. In modalità QuickShot sono disponibili i preset Dronie, Rocket, Circle, Spiral, Asteroid e Boomerang.

DJI Mini 3 Pro vola ad una velocità massima di 16 m/s in modalità sportiva, fino a un’altezza massima di 4.000 metri (120mt:). Utilizzando la batteria standard è possibile ottenere un tempo di volo di circa 34 minuti, fino a 18 chilometri di distanza dal controller, con una resistenza al vento compresa tra 29 e 38 km/h. Oltre al WiFi 802.11 ac, il DJI Mini 3 supporta anche il Bluetooth 5.2 ed integra un ricevitore GPS, Galileo e BeiDou come sistema di navigazione satellitare.

Il DJI Mini 3 Pro integra quattro antenne e ha una batteria da 2.453 mAh con un peso di 80,5 grammi e un tempo di ricarica di 64 minuti. L’Intelligent Flight Battery Plus opzionale e di cui prima ho parlato, molto probabilmente non sarà disponibile in Europa. Le dimensioni sono 171 x 245 x 62mm per 249 grammi di peso.

Questi i prezzi:

  • DJI Mini 3 Pro con 1 batteria senza radiocomando a 739 euro
  • DJI Mini 3 Pro con 1 batteria e radiocomando N1 (lo stesso del Mini 2) a 829 euro
  • DJI Mini 3 Pro con 1 batteria e DJI RC con monitor integrato a 999 euro
  • Fly More Kit a 189 euro

Le immagini, oltre a raccontare il DJI Mini 3 Pro, introducono il suo confronto con l’Autel Nano Plus della Autelrobotics. Confronto che a breve conto di raccontare su ceotech.

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Nazzareno Guarducci
Architetto e Fotografo dell’Architettura. Dal 2015 è appassionato di droni e li utilizza in ambito professionale per la fotografia e l’aereofotogrammetria. Anche se particolarmente attratto dal mondo Autel, non disdegna assolutamente altre aziende come DJI, Parrot o Skydio.