SaurikIT, società madre di Cydia, ha presentato un nuovo ricorso alla Corte d’Appello degli Stati Uniti contro Apple, secondo quanto riportato nei documenti del tribunale. SaurikIT aveva chiesto volontariamente l’archiviazione del caso per poter avviare il processo di appello presso un tribunale superiore.

La società ha citato in giudizio Apple alla fine del 2020, sostenendo che l’azienda detiene un monopolio illegale sulla distribuzione di app per iOS, dato che l’App Store è l’unico mercato autorizzato dove gli utenti possono scaricare app su iPhone e iPad. La denuncia sostiene inoltre che Apple ha “costantemente cercato di eliminare gli app store alternativi”, tra cui Cydia.

Cydia è stato lanciato all’inizio del 2008, mesi prima dell’App Store di Apple. L’applicazione consente agli utenti che effettuano il “jailbreak” del proprio iPhone o iPad di installare applicazioni al di fuori dell’App Store, nonché temi e tweak che personalizzano l’aspetto e le funzionalità di iOS. Ad esempio, molto prima che Apple introducesse il Centro di controllo sull’iPhone, su Cydia era disponibile un tweak chiamato SBSettings che offriva funzionalità simili.

La causa sostiene che Cydia sia “l’App Store prima dell’App Store” e la “prima soluzione completa” per espandere le funzionalità dell’iPhone, anche se vale la pena notare che un altro App Store non ufficiale, noto come Installer, è stato lanciato prima di Cydia.

SaurikIT è di proprietà di Jay Freeman, uno dei numerosi sviluppatori e aziende che negli ultimi anni hanno fatto causa ad Apple per presunti comportamenti anticoncorrenziali in relazione all’App Store, tra cui Epic Games, creatore di Fortnite, il servizio di musica in streaming Spotify, Kosta Eleftheriou, creatore dell’app per tastiera FlickType e altri ancora.

Apple ha ripetutamente negato che l’App Store sia un monopolio, dato che deve affrontare la concorrenza del Google Play Store sui dispositivi Android ed ha anche ripetutamente sottolineato i vantaggi dell’App Store in termini di privacy e sicurezza, sostenendo che gli app store di terze parti sull’iPhone potrebbero esporre gli utenti a frodi, malware e altri rischi.

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