Da quando le leggi italiane hanno imposto ai provider di consentire ai loro clienti la libera scelta del modem/router, noi utenti abbiamo un grande vantaggio: non dobbiamo più accontentarci del dispositivo fornito in comodato d’uso, né pagare mensilmente un obolo per usare magari un modem con parecchi anni sulle spalle.

Non che prima fosse impossibile, ma non era sempre scontato: alcuni provider erano restii a condividere i parametri di connessione, fondamentali per configurare un dispositivo personale. Senza contare il fatto che il router che avevamo in comodato, pur inutilizzato, lo pagavamo qualche euro al mese. Oggi siamo molto più liberi ma se decidiamo di cambiare il modem/router, non possiamo aspettarci grande assistenza dal provider, che si limiterà a fornirci i soli parametri di connessione. Fortunatamente, installare un nuovo router non è così difficile.

Comprare la stessa marca se possibile facilita tutto

Solitamente si decide di sostituire il modem/router perché quello vecchio non è più all’altezza e non supporta i nuovi standard. Oggi, per esempio, un buon motivo per cambiarlo è la necessità di un modello con il supporto a Wi-Fi 6, che garantisce velocità di trasferimento superiori e supporta in maniera più efficiente un numero molto superiore di dispositivi, anche se questi ultimi sono ancora basati sulle precedenti versioni del protocollo.  Se il supporto al Wi-Fi 6 è l’unico motivo per cambiare modem/router, e il modello che abbiamo ci soddisfa sotto gli altri aspetti, il nostro consiglio è quello di acquistarne uno dello stesso produttore. Il motivo è che così facendo non dovremo riconfigurare tutto da zero ma, nella maggior parte dei casi, potremmo semplicemente trasferire le impostazioni attuali, come i dati di connessione, i nomi e le password delle reti Wi-Fi, l’inoltro delle porte e via dicendo. Soprattutto queste ultime, se realizzate ad hoc, possono richiedere un bel po’ di tempo, infatti. Non sempre questo è possibile e invitiamo i lettori a consultare il manuale del loro router.

Nella maggior parte dei casi, comunque, è bene assicurarsi che entrambi i router siano aggiornati all’ultima versione, ove possibile. Non è da escludere che non siano disponibili gli ultimi firmware per il vecchio router. In tal caso, è fondamentale che il dispositivo su cui andiamo a trasferire i dati abbia un firmware più recente a bordo. In questo articolo pubblichiamo una guida passo passo su come trasferire i dati da un FRITZ!Box a un secondo modello della stessa marca. L’operazione è estremamente semplice e veloce ma, se abbiamo anche collegato dei dispositivi DECT, come i telefoni o le prese intelligenti, questi andranno nuovamente registrati. Importante: non utilizziamo gli assistenti dell’interfaccia per questa operazione. Limitiamoci a registrarli premendo l’apposito tasto sul FRITZ!Box, così da mantenere le impostazioni.

Guida per trasferire impostazioni da un FRITZ!Box ad un altro

  1. Digitiamo fritz.box in un browser sul computer e inseriamo la password per accedere all’interfaccia (se non l’abbiamo cambiata la troviamo scritta sotto il router stesso). Da qui andiamo su Sistema e poi Backup. Inseriamo una password e clicchiamo su Salva.
  2. Ci verrà chiesto di digitare una stringa numerica su un telefono collegato al FRITZ o di premere un tasto sul router per confermare. Fatto questo partirà il download. Se abbiamo anche telefoni, ripetiamo la sequenza del passo 1 selezionando Salvare i dati di telefonia.
  3. Scolleghiamo il vecchio router e colleghiamo quello nuovo. Entriamo nell’interfaccia e andiamo su Sistema > Backup. Selezioniamo il tab Ripristina e clicchiamo su Scegli file per selezionare il file salvato prima. Inseriamo la password e indichiamo Ripristinare tutte le impostazioni.
  4. Clicchiamo su Ripristina per avviare la copia delle impostazioni. Il router verrà riavviato. Se abbiamo salvato anche i dati di telefonia, importiamoli cliccando su Dati di telefonia e ripetendo la procedura. Telefoni o dispositivi DECT dovranno essere registrati nuovamente.

Modem/router di marca differente

E se invece vogliamo cambiare marca di modem/router? In questo caso, prima di scollegare quello vecchio, copiamo da qualche parte i parametri di connessione attuali per riportarli poi in quello nuovo. Purtroppo non esiste un modo automatico per farlo. Quello che dobbiamo copiare, in linea generale è:

  • SSID e password della rete Wi-Fi;
  • parametri della connessione Internet del nostro provider;
  • volendo, anche i parametri della connessione LAN (indirizzo IP, DNS, gateway);
  • eventuale configurazione del VoIP;
  • eventuale configurazione delle porte aperte per i dispositivi IoT e simili.

Alcuni miglioramenti

Se il nostro router ci consente di trasferire le impostazioni, dovremo limitarci al minimo indispensabile, anzi, probabilmente non sarà necessario fare nulla. Se dobbiamo farlo a mano o comunque, visto che siamo nell’interfaccia di amministrazione del nuovo router, potremmo  approfittarne per modificare alcune opzioni che per pigrizia o altri motivi non avevamo mai toccato. Sinceriamoci prima di tutto di usare il protocollo di cifratura più sicuro, che al momento è WPA3. WPA2 ha alcune vulnerabilità, ed è meglio evitarlo. L’unico motivo per adottarlo ancora è se usiamo un vecchissimo iPad, uno Kindle non recentissimo o altri dispositivi che non supportano WPA3.

Se ancora non lo abbiamo fatto, poi, può aver senso creare due reti Wi-Fi separate, una delle quali da destinare agli ospiti. Questa avrà il vantaggio di consentire loro l’accesso a Internet tramite una rete indipendente da quella locale alla quale ci appoggiamo noi. Che significa? Che computer, dispositivi smart home (assistenti vocali, lampadine e altri oggetti smart, ecc.) e NAS non saranno visibili agli ospiti e quindi la nostra rete rimarrà sicura. Come farlo? La maggior parte dei dispositivi moderni include un’opzione chiamata solitamente Guest Access o Accesso Ospite. Basta mettere un segno di spunta per attivarla: possiamo  anche lasciarla senza password, volendo, ma lo sconsigliamo. I vicini, infatti, potrebbero approfittarne per “rubarci” banda. Volendo, possiamo poi decidere di dare due nomi differenti alle reti a 2,4
GHz o 5 GHz, cosi da dedicare a ciascuna banda un set specifico di dispositivi.

Possiamo per esempio dedicare la rete a 2,4 GHz per le videocamere di sorveglianza e i dispositivi IoT in genere, e tenere quella a 5 GHz per computer, smartphone e Smart TV. Un ultimo suggerimento che possiamo dare è quello di cambiare i DNS. Sconsigliamo per motivi di velocità, sicurezza e privacy di usare quelli suggeriti dal provider. Quest’ultimo, infatti, sarà obbligato a “eliminare” da Internet alcuni siti su richiesta delle autorità (per esempio, il famoso PirateBay): appoggiandoci ai DNS di Google o CloudFlare, non avremo questo problema, e potremo anche contare su un server DNS ben più veloce. La procedura per impostare i DNS varia a seconda del produttore, ma solitamente è sotto il nome DNS Server nelle impostazioni di connessione. Basterà inserire manualmente gli indirizzi IP dei server alternativi. Nel caso di Google, gli indirizzi sono 8.8.8.8 e 8.8.4.4 (primario e secondario). Se preferiamo Cloudflare, inseriamo 1.1.1.1 e 1.0.0.1.

Dove trovare i dati per la propria connessione

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