Se Pulizia Disco è lo strumento di default per la manutenzione del sistema integrato in Windows, CCleaner rappresenta certamente uno dei tool di terze parti più longevi e popolari. Sviluppato dalla software house britannica Piriform, nel 2017 CCleaner è entrato a far parte delle proprietà della multinazionale ceca Avast. Uno sviluppo commerciale che ha attirato e continua ad attirare non poche critiche da parte degli appassionati e che ha nel tempo contribuito a danneggiare la reputazione del programma favorendo la proliferazione di software alternativi.

La travagliata storia recente di CCleaner è oggetto di un box dedicato, mentre in questa sede ci limiteremo a consigliare il download della più recente versione portabile del programma disponibile qui. Scaricato l’archivio Zip presente sulla pagina, basterà estrarre i file all’interno e lanciare la versione del file eseguibile corrispondente all’architettura dell’OS Windows in uso (32 o 64-bit) per cominciare a sfruttare subito il tool. L’interfaccia di CCleaner è basata sull’utilizzo di schede, dove ogni elemento della barra sulla sinistra corrisponde a una scheda e a una funzionalità diversa.

La prima scheda, aperta di default al primo avvio di CCleaner, corrisponde alla funzionalità chiamata Controllo integrità: un modo, almeno in teoria, di velocizzare le operazioni di manutenzione al costo di un singolo clic del mouse. Nella pratica, Controllo integrità di CCleaner si comporta esattamente come le altre funzionalità “aggiustatutto” integrate negli antivirus gratuiti e nei software di sicurezza negli ultimi anni: il risultato della scansione è in genere pensato per allarmare l’utente, con una possibilità di scelta ridotta all’osso e una certa abbondanza di rimandi alle funzionalità a pagamento accessibili in una eventuale versione “Pro” dell’applicazione. È quindi consigliabile trascurare completamente Controllo integrità per concentrarsi direttamente sulla scheda di Pulizia personalizzata: da questa schermata potremo selezionare tutti gli elementi da ripulire scegliendo tra i diversi componenti dell’OS Windows (Edge, Chromium, Esplora Risorse ecc.), impostando altresì la pulizia delle cache dei programmi di terze parti installati sul PC (scheda Applicazioni).

Proprio il supporto ai programmi di terze parti rappresenta il principale vantaggio di CCleaner rispetto a Pulizia Disco, offrendo un meccanismo di manutenzione in grado di cancellare i dati temporanei salvati da browser Web, client di posta elettronica, programmi di fotoritocco, lettori multimediali, tool Microsoft specializzati (MS Paint, MS Wordpad e altri), app dello Store Windows e molto altro ancora.

Procedendo nella disamina delle schede di CCleaner, immediatamente sotto la Pulizia personalizzata troviamo la più che trascurabile Pulizia del Registro: eliminare chiavi di Registro non più usate o anche “non valide” è, nel migliore dei casi, inutile, nel peggiore pericoloso per la stabilità stessa del sistema. Molto più utile e interessante l’arsenale di Strumenti aggiuntivi disponibile nella scheda corrispondente, schermata da cui potremo procedere alla disinstallazione delle applicazioni installate sul PC o persino delle app UWP integrate di Windows (operazione comunque non consigliata per componenti essenziali come Edge o Cortana), gestire i programmi e i processi caricati all’avvio, disattivare i plugin del browser, individuare i file che occupano spazio o i duplicati, eliminare i Punti di Ripristino del sistema (tranne quello più recente), sovrascrivere in sicurezza lo spazio libero su un drive.

La scheda Opzioni, infine, ci permette di modificare le impostazioni di CCleaner (inclusa la selezione della lingua nel caso in cui l’italiano non venisse selezionato automaticamente al primo avvio), conservare singoli cookie, includere (o escludere) cartelle e drive aggiuntivi per la rimozione dei file presenti al loro interno, impostare una pulizia pianificata, attivare la controversa funzionalità di “Pulizia Intelligente”, impostare le opzioni per la privacy e altro ancora.

Una volta configurato CCleaner e selezionati gli elementi da ripulire nella scheda di Pulizia personalizzata, potremo avviare le operazioni di manutenzione con un clic sul pulsante Analizza in basso a sinistra. CCleaner analizzerà le cache degli elementi selezionati, fornendo alla fine un elenco dettagliato e interattivo con i file da eliminare e lo spazio che è possibile recuperare.

Un nuovo clic sul pulsante Avvia pulizia in basso a destra completerà e finalizzerà le operazioni di pulizia e manutenzione scelte dall’utente. Oltre all’eliminazione delle cache di terze parti, consigliamo di procedere sempre alla cancellazione dei Punti di Ripristino in eccesso (nel caso in cui Ripristino di Configurazione di Sistema fosse attivo sul PC) prima di procedere a un eventuale (quanto consigliato) backup del sistema ripulito dai dati superflui.

Come già con Pulizia Disco, le prestazioni del computer dopo la pulizia dovrebbero essere praticamente identiche a quelle precedenti. Tutto considerato, pur con i difetti di un ex-campione caduto un po’ in disgrazia, CCleaner continua a offrire una serie di funzionalità di manutenzione estremamente desiderabili per ogni genere di utenza. Una funzionalità essenziale che ancora manca, ed è invece presente in Pulizia Disco, riguarda l’eliminazione dei file delle installazioni precedenti di Windows in seguito all’aggiornamento a una versione più recente dell’OS.

Conclusione finale

CCleaner è il veterano dei software di pulizia e manutenzione di terze parti, ancora oggi utilissimo pur con qualche acciacco dovuto all’età. Da usare (e riutilizzare) periodicamente su ogni PC, magari assieme alla manutenzione di base fornita da Pulizia Disco.

PRO

  • Ha 17 anni ma fa ancora il suo lavoro
  • Supporto ai programmi di terze parti
  • Espandibile, configurabile, adattabile

CONTRO

  • Controllo Integrità inutile e allarmistico
  • Interfaccia complessa per gli utenti alle prime armi
  • Il passaggio ad Avast non ha fatto bene alla reputazione del programma
Articolo precedenteTikTok, coppia fulminata per emulare video diventato virale
Articolo successivoPoco M4 5G debutta in India con SoC Dimensity 700
Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.