Alcuni dipendenti di Amazon hanno interrotto il lavoro per circa tre ore in segno di protesta in seguito a un incendio scoppiato in un centro di approvvigionamento a Staten Island, New York. I lavoratori del turno di notte sono stati spostati in una sala pausa mentre i vigili del fuoco affrontavano l’incendio di un cassonetto su una banchina di spedizione accanto al magazzino. Secondo il Dipartimento dei Vigili del Fuoco di New York, intervenuto sul posto intorno alle 16:00 di lunedì, non ci sono stati feriti e l’edificio è stato poi dichiarato sicuro.

Chris Smalls, presidente dell’Unione sindacale di Amazon (ALU), ha dichiarato che circa 500 dipendenti hanno rifiutato di tornare al lavoro mentre Amazon ha indicato una cifra pari a 100 e ha detto che altri 1.000 hanno continuato a lavorare. Secondo quanto riportato, gli operai che hanno interrotto l’attività lavorativa hanno occupato l’ufficio delle risorse umane e hanno chiesto ferie retribuite per la notte.

I lavoratori del magazzino hanno votato per formare un sindacato all’inizio di quest’anno. Amazon ha contestato i risultati delle elezioni e ha perso l’appello per una nuova votazione. Amazon non ha avviato le trattative per il contratto sindacale e nel frattempo anche i lavoratori di un altro magazzino stanno cercando di sindacalizzarsi con l’ALU. Alla fine del mese si terranno le elezioni in un centro di smistamento situato fuori Albany. Sono diverse dunque le iniziative di sindacalizzazione nell’azienda. 

Amazon solo pochi giorni fa ha dichiarato che aumenterà gli stipendi dei lavoratori ad ore negli Stati Uniti, provvedimento che interessa soprattutto coloro che lavorano nei magazzini. Questo comporterà una spesa di 1 miliardo di dollari in più all’anno per l’azienda, anche se la paga base di poco più di 19 dollari l’ora è lontana dai 29 dollari l’ora pagati in alcune aree del Paese nel medesimo settore.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.